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Kingsley, Ben.

Nome d'arte di Krishna Banji. Attore anglo-indiano. Proveniente da una famiglia nobile (il padre era un medico di origine indiana e la madre un'attrice inglese), visse l'infanzia e l'adolescenza a Manchester, dove iniziò a recitare in spettacoli amatoriali. Nel 1967 entrò a far parte della Royal Shakespeare Company, con cui calcò i maggiori palcoscenici nazionali e internazionali, tra cui quelli di Broadway, dove apparve per la prima volta nel 1971. Esordì in ambito cinematografico nel 1972 con Gli ultimi sei minuti di Michael Tuchner, ma fino agli inizi degli anni Ottanta si dedicò quasi esclusivamente al teatro, partecipando ad alcune produzioni per la televisione. Nel 1982 ottenne la sua prima parte importante nel film Gandhi di Richard Attenborough, con cui vinse l'Oscar, il BAFTA e il Golden Globe come miglior attore protagonista. Dopo aver dato prove meno brillanti delle sue capacità recitative (Tradimenti, 1983, di David Jones; Harem, 1985, di Arthur Joffé; Maurice, 1987, di James Ivory; Senza indizio, 1988, di Tom Eberhardt; L'isola di Pascali, 1988, di James Dearden), dagli anni Novanta trovò nuovi importanti riconoscimenti. Lavorò in Bugsy (1991) di Barry Levinson, Schindler's list (1993) di Steven Spielberg, La dodicesima notte (1996) di Trevor Nunn, The confession (1999) di David Jones, Sexy beast - L'ultimo colpo della bestia (2000) di Jonathan Glazer, Tuck everlasting - Vivere per sempre (2002) di Jay Russell, La casa di sabbia e nebbia (2003) di Vadim Perelman, Thunderbirds (2004) di Jonathan Frakes, Suspect zero (2004) di Elias Merhige, Oliver Twist (2005) di Roman Polanski, Slevin - Patto criminale (2006) di Paul McGuigan. Nel 2001 la regina Elisabetta lo insignì della carica di Cavaliere per i suoi meriti nel campo artistico e per aver contribuito allo sviluppo del teatro inglese (n. Scarborough, Yorkshire 1943).